Lo Sparring della Settimana

16/07/2025 – Matteo Fagone

Il cuore nella Boxe, i Sogni sul Ring

Simone Fagone, Matteo Fagone, il tecnico Fabio Hage

Disciplina: PugiIato Olimpico
Categoria: 65 kg

Società: Hage Boxe – San Genisio ed Uniti

Come un Lupo nella Nebbia


Matteo Fagone nasce nel 2006.

Come tanti altri ragazzi, il suo percorso sportivo inizia con una breve parentesi nel calcio, che però abbandona presto. Dopo un periodo di inattività, è grazie al padre che scopre la Boxe. Inizia quasi per gioco, per perdere qualche chilo in eccesso. Ma l’ingresso in palestra è folgorante: l’odore del sudore, l’atmosfera densa di sacrificio e fatica lo travolgono. La boxe diventa subito qualcosa di più: diventa la sua vita.

Il “ragazzino cicciottello” di 12 anni, come lui stesso si definisce, comincia così un cammino che non sa ancora dove lo porterà. Quel percorso lo condurrà a 46 match, di cui ben 38 vinti in contesti da veterano.

Durante la nostra chiacchierata, Matteo è un fiume in piena. Ha solo 19 anni ma l’entusiasmo e la passione che mette nel racconto della sua esperienza sono coinvolgenti. Ha già partecipato al Trofeo Mura, ha vestito la canotta della Nazionale Italiana vincendo il Torneo Itaboxing a Maggio a Caserta nella 65 kg, senza dimenticare che nel 2024 ha conquistato un risultato straordinario:

Campione Italiano Youth nei 63,5 kg.

Matteo picchia duro, ma lo fa in modo ambivalente: combatte con entrambe le guardie, una dote non comune, capace di disorientare anche avversari più esperti. Non importa quanto allungo tu abbia: lui accorcia e ci arriva.

Nella testa di Matteo c’è poco spazio per sogni superflui. Pochi fronzoli, tanto lavoro. Un lavoro che confronta con la vita dei suoi coetanei, riconoscendone le differenze e traendone motivazione. Ripercorriamo insieme un flashback che conosciamo bene. Quindici anni, mentre corre nelle campagne pavesi, avvolto dal freddo umido della pianura. Un freddo che ti entra nelle ossa ma che ti forgia. E che torna utile quando sali sul ring. Quei sacrifici hanno lasciato in lui odori, brividi e immagini che non si cancellano. Sono esperienze comuni a tanti ragazzi che, con le cuffie nelle orecchie, si allenano da soli lungo strade deserte, costruendo fiato e carattere per le battaglie del fine settimana.

Oggi Matteo si allena alla Hage Boxe sotto la guida dei tecnici Fabio Hage e Monia Verri, nella palestra di San Genesio ed Uniti nei pressi di Pavia. Due figure che considera la sua seconda famiglia.

Parlando di famiglia, non possiamo non citare Simone, suo fratello. Percorsi simili nel pugilato, oggi aspirante tecnico FPI che lo accompagna all’angolo. “Averlo vicino – ci dice Matteo – è una magia. È una connessione che non si può spiegare, la capisce solo chi condivide il sangue che quando chiama, quando ‘punge’, è come se Simone sapesse esattamente cosa sento e cosa devo fare”.

Gli obiettivi di Matteo sono chiari. Il suo sogno è partecipare alle Olimpiadi, e poi passare professionista. La boxe pro per lui non è un traguardo, ma una nuova apertura, un gradino in più nella sua scalata per diventare protagonista del pugilato italiano.

Siamo certi che la sua mentalità e il suo talento lo porteranno lontano.

Facciamo il nostro più grande in bocca al lupo a Matteo e a tutto il suo team per le prossime competizioni nazionali previste nella parte finale del 2025 a cui accede grazie all’ennesimo titolo regonale

La sua passione è contagiosa, vi è quel fuoco che solo chi è davvero pugile fino in fondo possiede.

Il freddo della pianura lo accompagna, l’ombra di quel ragazzo che correva nella nebbia padana sarà sempre li, con te in ogni battaglia.

Vai Teo !

Ti lasciamo anche il suo Istangram

09/07/2025 – Andrea Gabbanelli

Un pezzo di Pugilato marchigiano

Andrea ed Anacleto Gabbanelli

Disciplina: Tecnico FPI
Società: BCC Castefidardo (AN)


Classe 1975, Andrea Gabbanelli è uno di quei nomi che nella boxe marchigiana non hai bisogno di spiegare.

Lo conoscono tutti. Tecnico federale di secondo livello, ex pugile, punto di riferimento assoluto per chi vive il ring con rispetto e passione.

La sua vita è la Boxing Club Castelfidardo: più che una palestra, una casa.

Lo incontri ovunque ci sia boxe: riunioni regionali, eventi giovanili, tornei d’élite.

Tuta sociale, passo calmo, fisico imponente e una gomma da masticare.

Andrea viene da un’epoca in cui le mani non servivano solo a scrollare uno smartphone. La strada formava, la palestra incanalava. Non era bullismo, era rispetto: se oltrepassavi certi confini, prima o poi dovevi rispondere.

Quello spirito, ruvido ma vero, Andrea ce l’ha ancora tutto.

Pane al pane, vino al vino.

Zero scorciatoie, zero lamentele: chi entra nella sua palestra sa che c’è da faticare. Ma sa anche che non sarà mai solo. Perché Andrea è sempre li. Come un padre.

Non è un caso che suo figlio Anacleto sia spesso al suo fianco, in palestra e come atleta.

Nessun favoritismo, nessuna corsia preferenziale. In un mondo dove il “figlio di” spesso apre porte, Andrea le fa aprire con il sudore.

Nella sua palestra sono passati in migliaia. Oggi allena una scuderia corposa e variegata: 20 pugili dilettanti e 5 professionisti.

Nomi come Charly Metonyekpon, Alban Bermeta, Denis Nurja, Davide Cacchiarelli a breve saranno impegnati in appuntamenti importanti, su palcoscenici nazionali ed internazionali. Ma ciò che colpisce di più non è il numero di cinture o di medaglie, ma il modo in cui questi ragazzi stanno in palestra, si allenano, crescono.

Prima persone, poi pugili.

Non ci sono segreti e nessuna magia. Solo lavoro. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno. Dalle giovanili, in cui Gabbanelli crede fermamente, agli Elite, ai Pro.

In questo sport non esistono risultati immediati. I sacrifici sono tanti le strade sono sempre in salita. Se lo fai solo per te stesso, per la gloria o per i soldi il peso di tutto questo non è sostenibile.

Solo chi ha una visione profonda, pazienza e amore per quello che fa riesce a costruire qualcosa che resta, disponibile per le future generazioni di pugili.

Andrea lo fa da sempre. E lo farà ancora a lungo !

Ti lasciamo anche il suo Istangram e quello della BCC

02/07/2025 – Nicolò Ottavianelli

Tecnico ed Elegante

Nicolò Ottavianelli – Ph Max Petrus

Disciplina: Pugilato Olimpico
Categoria: 65 kg

Società: UPA Osimo

“The Irish”


18 anni, 65 kg distribuiti su un fisico longilineo da 180 cm. Nicolò Ottavianelli, per tutti semplicemente Nico, non lo riconosci per strada come un pugile. Nessuna spocchia, nessun atteggiamento da duro. Ha il volto pulito, lo sguardo buono di chi è prima di tutto un bravo ragazzo.

Sul Ring è diverso. Capisci che c’è un’altra storia, quella di un atleta che si è costruito con pazienza, fatica e dedizione. Inizia a combattere nel 2024, e come spesso accade all’inizio, fatica a trovare la sua dimensione. Ma non molla mai, si allena, migliora, si plasma.

Nicolò oggi è un brutto cliente sul ring, uno di quelli che ti mettono in difficoltà senza alzare la voce. Ha trovato nella mobilità, nell’allungo e nel tempismo di rientro i suoi punti di forza. Ti colpisce da dove non te l’aspetti. Ti punisce quando pensi di averlo mancato.

Nel 2025 diventa campione regionale nella sua categoria per la regione Marche, e ora si prepara ad affrontare le fasi interregionali, vero banco di prova per l’accesso alle fasi nazionali di fine anno. E come sempre, Nico si farà trovare pronto.

È guidato da un tecnico esperto come Carlo Censori dell’UPA Osimo, e sa ascoltare. Eseguire. Crescere.

Per Nico il pugilato non è solo fatica, sudore e tecnica. È una scelta quotidiana.

Costruirsi giorno dopo giorno con umiltà e passione.

Siamo abituati a pensarli “normali”. Ma la loro normalità è eccezionale. Perché salire su un ring è diverso da qualsiasi altro sport. E chi ha il coraggio di farlo, con questo spirito, merita rispetto e visibilità.


La strada è lunga, ma Nico, per noi “The Irish” sta dimostrando di saperla percorrere.

25/06/2025 – Lorenzo Tulli

Un Bravo ragazzo che picchia forte

Lorenzo Tulli – Ph Max Petrus

Disciplina: Pugliato PRO
Categoria: Superleggeri

“MOTULL”


Classe 2005, Lorenzo Tulli entra in palestra a sei anni. Non per caso, ma perché il pugilato è nel suo DNA. Cresce sotto l’occhio attento dei maestri Fausto Rocco e Matteo Paccapelo alla Nike Boxe di Fermo. A 13 anni il debutto tra gli Schoolboys, e da lì non si è più fermato: 35 match da dilettante, poi il salto nel professionismo a soli 18 anni, coadiuvato anche dal padre Andrea, Cutman di livello nazionale di cui vi abbiamo raccontato tempo fa.

Diventa per il 2024, il pugile professionista più giovane d’Italia.
Se lo incontri fuori dal ring ti colpiscono subito il suo modo pacato, i modi garbati. Università e palestra sono il suo binomio quotidiano. È la rappresentazione di una nuova generazione di pugili: lontani dagli stereotipi, concentrati, determinati, con una visione lucida di sé e del proprio percorso.
Ma attenti a non farvi ingannare: sul ring Lorenzo si trasforma. È un picchiatore che non disdegna la tecnica, uno che non si tira mai indietro. Ama combattere alla corta distanza, dove si esalta nella bagarre. È lì che si vede il lavoro duro in palestra, la preparazione atletica, la tenacia e il cuore.
Lo abbiamo visto di recente nella guerra contro Mattia Fraccaroli: un match che non ha vinto, ma che gli ha lasciato molto più che una mano alzata. Il record serve se lo costruisci con avversari veri. Altrimenti i nodi vengono al pettine. E luii i nodi li scioglie, uno dopo l’altro dentro il ring.
“Quando arriva la chiamata io sono già pronto. Ditemi solo dove e quando.”
Basterebbe questa frase per raccontare chi è Lorenzo Motull Tulli: serio, deciso, con fame e attributi. Uno che sa che per crescere davvero serve combattere i migliori. Anche quando è scomodo.
Il nostro tifo è per lui. Perché la boxe ha bisogno di questi volti nuovi, di ragazzi veri. Bravi fuori, duri dentro.

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18/06/2025 – Alessio De Angelis

Tecnico, silenzioso, ROSCIO

Alessio De Angelis

Disciplina: Pugliato PRO
Categoria: Superwelter

Classe 2004, romano di Roma Est, Alessio De Angelis entra in palestra a soli 11 anni.
Non c’era una tradizione di guantoni in famiglia: tutto è cominciato con un regalo richiesto con insistenza — i primi guanti da boxe — e con qualche scambio giocoso con suo padre.
Poi è scattata la scintilla, e quella fiamma non si è più spenta.

Occhi verdi, capelli rossi. Il “Roscio” sa il fatto suo.

36 match da dilettante, titoli regionali, partecipazioni ai Campionati Italiani dove conquista anche argento nel 2020 ed un bronzo negli Under 22 nel 2023
Ma non è solo questione di numeri. È questione di stile.

Pulizia da manuale. Alessio lavora in linea, costruisce l’azione con intelligenza.
Il suo jab è una puntura costante, una misura continua. Poi arriva il destro, chirurgico.
Abile nel contrattacco, sopraffino nel rientrare, Alessio sa adattarsi e plasmare il suo stile in base al su avversario.
Un pugile “pensato”, come se ogni colpo venisse prima immaginato e poi eseguito con precisione.

Lo stile rispecchia la persona.
Pacato, riservato, mai sopra le righe. È un bravo ragazzo… che mena.

In un mondo dove sembra vincere chi urla di più, Alessio rappresenta l’altra faccia del talento: quello che lavora in silenzio, senza bisogno di frasi ad effetto o siparietti.

“Ho sempre visto il professionismo come il vero inizio del percorso di un pugile.”
Una visione chiara, netta, che ha accompagnato Alessio sin dai primi passi sul ring.
Per questo, insieme al suo coach Simone Autorino dell’Accademia Pugilistica Roma Est, è pronto al grande salto: l’11 luglio farà il suo debutto da PRO nella fight card della BBT firmata Davide Buccioni.

Le premesse ci sono tutte ed il talento pure.
Ma la cosa che ci ha colpito di più sono i suoi valori: sereni, autentici, solidi.

Sparring Arena fa il tifo per Alessio. Per la sua boxe, ma anche per il modo in cui incarna l’essenza di questo sport: testa bassa, cuore alto, e il fuoco negli occhi.

DAJE ROSCIO

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12/06/2025 – Aziz Ghouiyal

Non chiamatelo Mestierante

Disciplina: Pugliato PRO
Categoria: Gallo – Piuma

“El cobra”

Aziz El Ghoiyal, 32 anni, origini marocchine e un accento del Nordest che racconta la sua seconda casa. Reale, diretto, senza maschere. Un personaggio autentico, che sul ring non si limita a salire: ci entra con tutto sé stesso.

22 match da dilettante, 31 da professionista, e il prossimo già segnato in agenda: il 21 giugno ad Ancona, contro l’amico di Sparring Arena Mattia Occhinero. Ma per capire davvero chi è “El Cobra”, bisogna tornare all’inizio.

Il suo primo incontro con la boxe? Una classica prova gratuita, quasi finita in scazzottata. La testa calda c’era, ma anche la fame di rivincita. I primi maestri hanno capito il valore che c’era sotto quel carattere difficile, e lo hanno trattenuto in palestra. Da lì è cominciata la trasformazione.

“Nella vita ti salva solo la famiglia o il conto in banca”, ci dice col sorriso poco prima dell’ora di cena.

Oggi Aziz ha scelto una strada non battuta da tutti: quella del collaudatore. Una figura spesso fraintesa, a volte sminuita, ma fondamentale. Perché senza pugili come lui, molte riunioni non esisterebbero. E senza di loro, tanti giovani talenti non avrebbero lo specchio reale del professionismo. “El Cobra” sale sul ring anche con poco preavviso. Nove ore di lavoro in cantiere, lavorando in altezza con la ditta EDILINFUNE con cui collabora in partita iva da diverso tempo, e poi in palestra per preparare un nuovo Match.

Quando combatte è tutt’altro che improvvisato. Ha il QI pugilistico di un veterano, istinto e sa dosare le proprie energie alla perfezione.

Chi lo ha visto combattere, lo sa: Aziz è insidioso. Fa vacillare chiunque abbassi la guardia. Ma la sua forza non è solo fisica: è nella testa, nell’esperienza, nel modo in cui legge l’avversario. È uno che ha girato tutta l’Italia, e si è fatto rispettare ovunque.

Poi c’è l’uomo, fuori dal quadrato. Quello che ti guarda dritto in videochiamata e ti spiazza con la semplicità delle sue parole:

Il mio sogno più grande oggi è costruire una famiglia e dare il meglio a mia figlia.”

Non è questione di far calare la maschera. È questione di verità, che ci fa dire, ancora una volta, che nello Sparring della Settimana non cerchiamo solo atleti, ma uomini e donne dal valore straordinario.

Aziz è tra loro!

“Quando chiuderò con il pugilato, sarà con il botto.”

Firmato El Cobra.
Personaggio fino in fondo. Uomo fino al cuore.

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04/06/2025 – Laila Daanoune

Il coraggio di essere se stessi

Disciplina: Pugilato
Società: NIKE Fermo

Laila Daanoune, classe 1994, originaria del Marocco, è una di quelle atlete che non salgono sul ring solo per combattere un’avversaria, ma per affermare la propria verità.

Agonista della società Nike Fermo, con sei match alle spalle e un terzo posto ai WBL con le Marche, Laila ha le idee chiare: i Campionati Italiani 2025, e prossimamente il salto nel professionismo.

Per anni ha praticato kickboxing, ma la scintilla era altrove.

La boxe è sempre stata il mio amore vero.

Due anni fa ha scelto di ascoltarsi davvero. E quel cambiamento non è stato solo sportivo, ma profondo.

Accanto al suo mentore Fausto Rocco, Laila si allena ogni giorno con passione e determinazione. Non cerca scuse, non accetta scorciatoie. Il ring è il suo spazio di libertà, il luogo dove può essere davvero sé stessa.
Ogni colpo che tira racconta la sua storia, il suo coraggio, la sua verità.

Parliamo di coraggio, perché la storia di Laila parte da lontano.

Cresciuta in una famiglia musulmana dai valori solidi, ha dovuto lottare per far comprendere e accettare la propria passione.

“Per cinque anni ho camminato un’ora per andare in palestra, e un’altra ora per tornare. Ogni passo era un modo per dimostrare quanto ci credevo.”

Oggi, i suoi genitori sono il suo primo sostegno, e il suo percorso è diventato un simbolo: non solo sportivo, ma umano.

“Trovo la mia forza proprio quando qualcuno mi dice che non ce la farò. Nessuno ha il diritto di giudicarmi. Solo io so quanto valgo, e continuerò a dimostrarlo, sul ring e nella vita.”

Il prossimo 8 Giugno Laila sarà impegnata in incontri internazionali a Lione. Inutile dire che facciamo il tifo per lei.

Sparring Arena è orgogliosa di avere una guerriera come Laila tra le sue protagoniste.
Perché la sua boxe va oltre la tecnica: è testimonianza viva di cosa significhi scegliere sé stessi, ogni giorno.

28/05/2025 – Marco Cappellini

Anconetano DOC

Disciplina: Tecnico di Pugilato
Società: UPA Boxe Ancona

Da oltre vent’anni è un punto fermo per il pugilato del capoluogo dorico.

Marco Cappellini non è il classico allenatore con un passato da atleta diventato poi coach nella società dove è cresciuto o fondatore di una nuova realtà. La sua storia nasce dalla passione pura, quella autentica, che ti prende da ragazzo e non ti lascia più. Quella che, nel pugilato, ti chiede tutto e restituisce poco, se non l’orgoglio di aver contribuito a cambiare delle vite.

Marco ha sacrificato se stesso, il tempo e le energie per crescere generazioni di ragazzi. Ha percorso migliaia di chilometri, spesso in silenzio, con il solo obiettivo di vedere i suoi atleti migliorare. Le sue vittorie non si contano solo sul ring, ma anche nei sorrisi di chi ha trovato nella palestra una seconda casa.

Ogni anno, puntualmente, riesce a portare almeno un atleta ai Campionati Italiani. Un traguardo che in molte realtà è un sogno, da lui trasformato in costanza.

Chi lo conosce sa che Marco è anconetano fino al midollo: testardo, coriaceo, diretto. All’apparenza può sembrare burbero, ma basta poco per capire quanto cuore ci mette in tutto ciò che fa. La verità è che pochi hanno fatto quanto lui per il pugilato marchigiano – e ci permettiamo di dire, anche per quello italiano.

Figure come la sua sono essenziali. Sono quelle che non fanno rumore, ma tengono in piedi il sistema. Allenatori che diventano punti di riferimento non solo tecnici, ma umani, specie per quei ragazzi che la vita ha messo in salita e che nella boxe trovano il primo vero alleato.

Potremmo elencare titoli regionali, italiani, professionistici e dilettantistici conquistati con l’UPA Boxe Ancona. Ma ciò che conta davvero è la dedizione assoluta alla sua palestra. Sabati, domeniche, ore su ore, chilometri su chilometri: tutto in nome di un solo amore, il pugilato.

Oggi nella vita di Marco c’è anche il piccolo Alessandro. E accanto a lui, sempre, Paola, sua moglie. Se la grandezza di un uomo si misura anche dalla donna che ha accanto, allora un ringraziamento speciale va anche a lei, perché la condivisione di un sogno, di sacrifici, di assenze e di obiettivi comuni, fa la differenza ogni giorno.

C’è bisogno di raccontare storie come questa. Di dare visibilità a chi lavora nell’ombra, perché spesso il pugile si prende tutto il tempo e la scena, lasciando dietro chi lo guida, lo sostiene e lo forma.

Anche per questo nasce Sparring Arena: per portare alla luce i protagonisti silenziosi della Boxe italiana. Perché non tutti hanno un Canelo in casa, ma ogni pugile cresciuto con passione è una vittoria per tutto il movimento.

E chi, come Marco Cappellini, continua a essere al timone ogni giorno, merita il nostro grazie più sincero.

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21/05/2025 – Charles “Charly” Metonyekpon

Pugni Europei

Disciplina: Pugilato
Categoria: Superleggeri
Società: BCC Castelfidardo (AN)

“Lavoro e Verità”

Alle 21:30 arriva la videochiamata. Dall’altra parte dello schermo, nella quiete che segue l’allenamento, c’è Charles Metonyekpon, per tutti Charly, trent’anni, origini beninesi e cuore definitivamente marchigiano. È appena tornato dalla Boxing Club Castelfidardo, dove si allena ogni giorno sotto la guida esperta del maestro Andrea Gabbanelli e del suo ottimo entourage.

Ha appena concluso una giornata intensa, come tutte quelle che precedono un incontro importante. Il prossimo sarà il 30 maggio, al Pala Atlantico di Roma. Difenderà la cintura EBU dei superleggeri contro Armando Casamonica, beniamino di casa.

Charly, però, è tranquillo. Con la semplicità disarmante che lo contraddistingue, ci dice:
“Armando ha due braccia e due gambe come me. Sono consapevole dei miei mezzi e non temo il confronto.”
Non è arroganza, la sua. È consapevolezza. È quella lucidità che solo chi ha fatto un certo tipo di strada può avere.

La scorsa settimana, Charly è stato in Inghilterra per un camp internazionale. Si è allenato e ha incrociato i guantoni con pugili di alto livello, confermando – come ci dice lui stesso – che la vera differenza rispetto al nostro pugilato non è la qualità degli atleti, ma il seguito, il contesto, le risorse. In Italia – è sottinteso – c’è materiale umano all’altezza, ma spesso manca tutto il resto. Charly questo lo sa bene, perché ci è cresciuto dentro.

Il suo è un percorso che ha la forma della determinazione e l’anima della semplicità.

I primi guadagni li ha messi da parte per la patente, per la macchina. Non è mai stato uno che ha bruciato le tappe. Ha fatto il suo, un passo alla volta, senza lamenti e senza scorciatoie. Solo lavoro. A renderlo speciale non è solo lo stile sul ring, ma ciò che si scopre scavando appena sotto la superficie: l’altruismo, l’umiltà, il rigore mai ostentati e vissuti in silenzio.

C’è un momento in cui tutto cambia. È quando da dilettante subisce alcune sconfitte. Non si scoraggia, non cerca colpe. Si scuote, si rimbocca le maniche e capisce che o ci si dà tutto, oppure si resta a metà. E da lì inizia a dare tutto davvero.

Quando gli chiediamo quale sia stato il suo incontro migliore, ci risponde senza esitazione:
“Quello con Walid, che ho perso.”
Non ce lo aspettiamo. Ma poi ci spiega:
“Lì ho sperimentato tutto: la paura, la rimonta, il dolore. Ho provato ogni sensazione possibile sul ring. Quell’incontro non lo scorderò mai.”
È una frase che racchiude tutta la sua grandezza.

Per la maggior parte dei pugili, l’incontro più bello è una vittoria. Per lui è una sconfitta. Da quella ha imparato di più, e questo dice tutto.

Dopo vent’anni, è tornato nel suo Paese d’origine. Un viaggio carico di emozioni, di ricordi, di immagini che riaffiorano. I luoghi dove si nasce ci plasmano, ci segnano. Quando li lasci, te li porti dietro in uno zaino invisibile. Per qualcuno è leggero, per altri più pesante. Ma quel peso – ci dice – può diventare forza e spinta. È quella fame che alcuni chiamano cazzimma, altri rabbia, altri ancora determinazione. Non per fare del male, ma per dimostrare che si merita il posto in cui si è arrivati, ma soprattutto quello in cui si vuole andare.

Gli occhi di Charly hanno qualcosa di profondo, acceso e limpido. Sono occhi che hanno visto tanto e che vogliono vedere ancora di più. Hanno fame ma anche gratitudine.

Quella rara combinazione tra durezza e dolcezza che si trova solo in chi ha lottato e non ha mai smesso di crederci.

A Charly e a tutto il suo Team va il nostro più sincero in bocca al lupo e l’augurio di regalare al suo pubblico il solito grande spettacolo.
Forza Charly!

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14/05/2025 – Giulio Casari

Aggressività e Mani Pesanti

Disciplina: Pugilato
Categoria: Welter
Società: ASD knockout Arco (TN)

“La Boxe è una mia scelta”

Giulio Casari ha 19 anni e viene da Riva del Garda. Si avvicina al pugilato durante l’adolescenza, spinto come tanti, da un bisogno profondo: trovare risposte in un mondo che spesso sembra offrire solo domande.
Entra in palestra con poche certezze, ma con una fame autentica. Fame che presto si trasforma in disciplina, impegno e passione quotidiana.

Giulio non perde tempo. Dopo una trentina di match da dilettante, capisce che il ring è casa sua. La sua boxe ha qualcosa di diverso.
Alla ASD Knockout di Arco, e in particolare grazie a Simone Boccaccini, lo notano subito. Nasce così un rapporto di profonda fiducia e rara sintonia, quel legame speciale che porta un pugile ad affidarsi completamente al proprio maestro.

La media e lunga distanza è il suo territorio ideale: Giulio sfrutta al massimo potenza, precisione e un allungo naturale, che lo rendono temibile nel rientro dopo lo scambio.
Fisico asciutto, longilineo, e un footwork pulito ed efficace. A prima vista potrebbe sembrare un tecnico puro, ma le mani pesanti raccontano un’altra storia.
Dietro l’eleganza dei movimenti si nasconde un picchiatore, capace di fare male.

Giulio ha tutte le carte in regola per diventare un protagonista della scena pugilistica. Questo è anche il nostro grande augurio ad un ragazzo di soli 19 anni.

Lo abbiamo visto sorridere in tante foto e durante i match. E siamo arrivati a una conclusione: sul quadrato può sorridere un pazzo… o un bambino nei panni di un adulto, che rincorre un sogno più grande di lui.

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07/05/2025 – Elia Gironelli

Un percorso da Campione

Disciplina: Pugilato
Categoria: 65 Kg
Società: Boxing Academy Loreto

Nelle Marche il suo nome è ben conosciuto dagli addetti ai lavori.

Mai sopra le righe, mai fuori posto, poche parole e parecchia sostanza.

Un vero signore del Ring. Cavallo di razza.

Elia Gironelli, classe 2000 conosce il pugilato a sedici anni.

A guidarlo nei primi passi è il maestro Luigi Vasari, figura storica e amatissima, venuta a mancare solo pochi mesi fà, con cui costruisce le fondamenta,

crescendo dentro e fuori dal quadrato.

Il debutto arriva nel 2016 e i risultati non tardano ad arrivare. Dopo aver conquistato due titoli regionali, nel 2019 si impone anche a livello nazionale, vincendo il Campionato Italiano Elite seconda serie. Si afferma così come uno dei talenti più promettenti della sua categoria sotto la guida di Vasari e di Emanuele Gramaccini.

Dopo un breve periodo di pausa, (fisiologico a volte per chi inizia da piccolo), Elia sceglie di ripartire dalla Boxing Academy Loreto, sotto la guida del maestro Alessandro Cossu. È un nuovo inizio che profuma di rilancio: ritrova ritmo, convinzione e continuità.

Per tre anni consecutivi vince il titolo regionale nella categoria 67 kg, mostrando una crescita tecnica e mentale costante. Fa parlare di sé anche fuori dall’Italia, disputando incontri di livello, soprattutto Svizzera dove lascia il segno.

Nel 2024, al Trofeo di Loreto, arriva il debutto nella nuova formula delle 4 riprese senza canottiera. Il match tenutosi davanti al suo pubblico, lo vede trionfare con personalità contro un pugile abruzzese più esperto. È una vittoria che pesa, non solo per la qualità dell’avversario, ma in quanto conferma che il cammino intrapreso è quello giusto.

Oggi l’obiettivo è chiaro: riconfermarsi ancora una volta campione regionale nella nuova categoria dei 65 kg, affrontare gli interregionali con determinazione e arrivare pronto alla fase finale degli Assoluti, dove cercherà di giocarsi tutto per una medaglia che potrebbe segnare la definitiva consacrazione nel Pugilato Olimpico.

Nel frattempo, giugno si avvicina e con esso una trasferta impegnativa in Francia, dove lo attende un avversario di alto livello.

Sarà una prova importante per Elia, il suo Team e il giovane Direttore Tecnico Michele Sociale, perché nel 2026 Elia ha il chiaro obiettivo di passare al Settore Professionistico, diventando apripista per la Boxing Academy Loreto.

Un traguardo che, per Elia, non è un punto d’arrivo.

In un mondo dove molti parlano e pochi fanno, preferisce il rumore dei guantoni sul sacco. Il resto lo proverà come è solito sul Ring.

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30/04/2025 – Simone Rao

Un Fiorentino “TUTTODURO”

Disciplina: Pugilato Professionistico
Categoria: Pesi Piuma
Società: Boxe Lastra a Signa

Ore 22.00. Dopo una giornata lunga e carica di impegni, Simone Rao risponde alla nostra videochiamata. Ha il solito volto sereno, ma si capisce che ha speso parecchia energia in preparativi importanti: l’8 giugno combatterà nella sua città, in uno dei luoghi più iconici per ogni fiorentino – Piazza Santa Croce – durante la Leone Boxing Night.

Un evento speciale non solo per chi ama la boxe.

Simone è uno di quei pugili che, quando lo ascolti parlare, ti fa dimenticare gli stereotipi. Niente spacconate o forzature, naturale e spigliato in ogni gesto; dal modo in cui racconta la sua giornata davanti ad un panino, fino a come descrive le sue famose Ring Walk:

“Mi diverto davvero. È un gioco, almeno fino a quando non suona la prima campana. Da lì in poi si fa sul serio”.

Il suo percorso inizia nel 2010 quando si lascia alle spalle il calcio per abbracciare la boxe con una determinazione che non lo ha più lasciato. La fase dilettantistica è stata formativa, ma fin dall’inizio l’obiettivo era quello di diventare un professionista.

Oggi Simone si divide tra il lavoro, gli allenamenti e la famiglia. I sacrifici sono diventati un equilibrio. “Il mio team vincente è la mia famiglia”, dice con un sorriso.

La moglie Margherita e il piccolo Gabriele sono il suo secondo angolo, quello che lo sostiene fuori dal ring e gli dà forza nei momenti più duri della preparazione.

Poi c’è la sua palestra: la Boxe Lastra a Signa, guidata dai Maestri Mirko Ricci e dallo storico Fernando Padariso presente sin dal 1987.

All’angolo di Simone, oltre al maestro Ricci, ci sono spesso anche amici e compagni come Catalin Ionescu e quando sono loro a combattere, è lui a ricambiare la presenza.

Per loro non è solo pugilato, ma è squadra e famiglia.

La sfida più dura? Quella con Parrinello a difesa del titolo italiano nel Luglio 2023, conquistato a Maggio dello stesso anno ad Ancona contro Mattia Occhinero. Un match teso e combattuto col peso sulle spalle di chi sa di dover vincere, confermare e di meritare la cintura. Dieci riprese durissime, scorbutiche e di difficile gestione, ma che alla fine lo hanno visto vincitore.

L’8 giugno non sarà un match qualsiasi. Di fronte a lui ci sarà Francesco Grandelli, pugile esperto e avversario ostico, che rappresenta una vera e propria prova di maturità. “So che dovrò dimostrare di essere all’altezza, so cosa mi aspetta”- dice Rao con fermezza.

Ma è un terreno che conosce.

C’è poi un aspetto che non si può ignorare quando si parla di Simone Rao: l’attaccamento alla sua città. Firenze per lui non è solo casa ma identità, radice, orgoglio. Combattere in Santa Croce – la stessa piazza dove si gioca il Calcio Storico – ha un valore simbolico enorme. “Portare il mio nome lì, da professionista, davanti alla mia gente… è qualcosa che mi spinge ogni giorno in allenamento. Firenze la porto dentro, sempre”.

Simone Rao è il tipo di atleta che non ha bisogno di maschere per affascinare. Non recita, non costruisce personaggi. È sé stesso e tanto basta. Quando si diverte entra dando spettacolo, quando combatte si fa rispettare. Quando racconta il suo mondo, lo fa con quella schiettezza rara che rende tutto più autentico.

In fondo, è proprio questo il suo stile: giocare con il sorriso, ma solo finché il gioco non diventa realtà.

Il ring, per Simone, è un posto dove i sogni si prendono a pugni, uno dopo l’altro, con serietà, intelligenza e un cuore grande quanto Firenze.

Non perdetevi nulla sui prossimi eventi che lo vedranno protagonista.

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23/04/2025 – Massimo Pietroselli

Lo scatto giusto del Ring

Per tutti Max Petrus

C’è chi sul ring ci sale e chi, da bordo ring, ne racconta l’anima. Massimo Pietroselli, per tutti Max Petrus, non mette i guantoni, ma non c’è colpo che gli sfugga. Ex uomo delle forze di polizia, protagonista in passato di operazioni complesse e delicate, oggi ha lasciato divisa e incarichi per dedicarsi a una passione coltivata da sempre: la fotografia.

Ma non una fotografia qualunque. Max è diventato l’occhio più attento della boxe marchigiana. Dalla riviera fino ai confini con l’Abruzzo, se c’è un ring montato e un match in programma, puoi star certo che lui è lì, macchina fotografica al collo, pronto a catturare sudore, tensione, gioia e sconfitta con uno scatto sincero, mai invadente, sempre rispettoso.

Max produce foto spettacolari. Cerca la verità del momento, l’istante in cui un pugile stringe i denti, o quello in cui alza le braccia al cielo. Sa aspettare e leggere un match. Soprattutto, conosce tutti.

Davvero: non esiste pugile marchigiano che non abbia incrociato il suo obiettivo.

È diventato una figura familiare, quasi necessaria. Non c’è riunione in cui non venga salutato con una pacca sulla spalla, un sorriso, o una battuta. Perché Max c’è sempre. E c’è con uno stile tutto suo, silenzioso e puntuale.

E forse è proprio questo il suo colpo migliore: esserci, da anni, con costanza e passione, senza mai pretendere il centro del ring, ma raccontandolo come pochi altri. Un testimone prezioso, un archivio vivente della boxe marchigiana, uno che conosce bene la differenza tra osservare e vedere.

Grazie Max !

16/04/2025 – Simone Dessì

In direzione Ostinata e Contraria

Disciplina: Paraboxe
Società: Boxe Alessandria – La Tana del Dragone

Semplicemente Simone

Non serve urlare per farsi sentire. A volte basta entrare in silenzio, guardare dritto negli occhi e mostrare coi fatti che le barriere più difficili non sono quelle che si hanno davanti.
Simone Dessì, pugile, atleta, uomo ostinato, ha scelto la sua strada nel momento più duro. Non per dimostrare qualcosa agli altri, ma per restare fedele a sé stesso. Sul ring non porta una storia triste, ma un messaggio chiaro per tanti e per tutti: guardami. Impara. E poi rialzati anche tu.

Nato a Vignole Borbera, in provincia di Alessandria, la sua vita cambia bruscamente nel 2009 a causa di un incidente sul lavoro. Per molti sarebbe un punto, per lui è una virgola. Non subito, certo. Ma quando Simone scopre che in altri paesi si combatte anche in carrozzina, capisce che è appena iniziato un altro round.

La paraboxe non è un adattamento. È boxe, punto. Con regole, contatto, fatica. È tecnica, coraggio e allenamento, come in ogni disciplina vera. Simone si mette sotto, giorno dopo giorno, nella palestra “Tana del Dragone”, sotto la guida di Eugenio Dragone, uno che non guarda le gambe ma lo sguardo. E lì, in quella palestra, ricomincia a spingere.

Il 16 dicembre 2023 entra nella storia: diventa il primo campione italiano di boxe autonoma in carrozzina. Batte Yelfry Guzman a Chieti, ma soprattutto dimostra che i limiti sono un concetto relativo.
Ad oggi ancora nessuno è riuscito a togliergli quella cintura, che prossimamente gli aprirà la strada per palchi importanti.

Fuori dal ring, Simone è un punto di riferimento per un movimento in crescita. Partecipa a eventi, promuove la paraboxe, parla poco e fa tanto. Il suo obiettivo non è la fama, è l’accesso: aprire porte, costruire spazi, dare possibilità, in quanto per lui lo sport deve includere, non selezionare.

Lo ripetiamo, qui si fa la storia !

E allora sì, guardiamolo. Non per compatirlo, non per applaudirlo, ma per capire cosa significa davvero non mollare.

Simone Dessì non è un eroe, è uno come noi.

Solo che, a differenza di molti, ha deciso di non fermarsi e di farlo alla sua maniera:

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA.

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09/04/2025 – Leonardo Gioacchini

Mani basse, testa alta

Disciplina: Pugilato
Categoria: 65 Kg
Società: Accademia Pugilistica Dorica – Collemarino Ancona

Dalla prima Prova, al primo Podio

Classe 2002, Leonardo Gioacchini entra in palestra a 11 anni. Un’idea del padre, ex pugile, che lo accompagna a “provare”. Bastano pochi tocchi al sacco per capire che quella non sarà una parentesi: Leonardo sente che il ring è il suo posto.
Nel 2017 arriva l’esordio.
Dopo appena sei match si presenta ai Campionati Italiani Youth senza nessun timore, ed è bronzo alla prima prova.

Spavaldo ed elegante.

Leo combatte con stile.
Mani basse, sguardo alto. Non è arroganza, è controllo. Gioca con il ritmo, anticipa, assorbe poco e manda a vuoto l’avversario.
Match dopo match ha costruito un’identità unica: grande mobilità, tecnica pulita, colpi lunghi e precisi. Un mix che lo rende frustrante per chiunque gli stia davanti.

Obiettivo professionismo

Ora il mirino è puntato su due obiettivi: i Campionati Elite e poi, con il nuovo anno, il salto tra i professionisti. Nessuna fretta, ma idee chiare: “La data ancora non c’è, ma il percorso è segnato. E noi siamo pronti.”

Queste le parole dell’atleta dell’ Accademia Pugilistica Dorica.
E in piu, prossima fermata Collemarino.
Segnatevi il 13 aprile, Palazzetto dello Sport. Leonardo torna sul ring, calmo fuori, tagliente dentro, con quella boxe che non lascia spazio a repliche.

… e su Sparring Arena ?

“Sparring Arena è un idea innovativa, che collega in un solo punto tutti gli amanti del Pugilato dall’Atleta al semplice Appassionato.

Questa è la strada giusta

💬 Vuoi confrontarti con Leo ? Sei pronto a metterti alla prova?
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02/04/2025 – Emiliano Domi

Un pugile, mille soluzioni

Disciplina: Pugilato
Categoria: 75 Kg
Società: Carabini Italica Boxe – Savignano sul Rubicone

Un percorso costruito con dedizione

Nato a Cesena il 22 agosto 2000, Emiliano Domi scopre la boxe all’età di 18 anni, dopo una breve esperienza nella Thai boxe. Quello che inizialmente era solo un interesse si trasforma rapidamente in una passione bruciante. Entro il primo anno di pratica, sale sul ring per il debutto, iniziando un percorso che lo porterà a collezionare 19 match, partecipando ai Campionati Nazionali Elite e ai Campionati Regionali in due categorie differenti.

Uno stile mutevole e imprevedibile

Ci sono pugili che fanno della pressione costante la loro arma, altri che giocano di rimessa e sfruttano l’errore dell’avversario. Poi c’è Domi, un pugile camaleontico, capace di adattarsi a qualsiasi stile e situazione. Non ha paura di avanzare con aggressività, ma sa anche gestire il match con intelligenza, controllando da buon tecnico e studiando il ritmo dell’avversario. Boxa con naturalezza in entrambe le guardie, caratteristica che lo rende imprevedibile e difficile da leggere per chiunque si trovi dall’altra parte del ring.

Uno sguardo al futuro

Gli obiettivi per il 2025 sono chiari: disputare i Campionati Regionali a giugno e, nel giro di un anno, fare il grande salto nel Professionismo. Ogni match diventa un banco di prova, un passo in più verso il futuro.

Un percorso che richiede sacrificio, mentalità e determinazione, tre doti che a Emiliano non mancano di certo.

Il valore della Connessione

Emiliano non è solo un pugile di talento, ma anche un atleta che ha saputo guardare oltre il ring. È stato tra i primi a credere in Sparring Arena, intuendone fin da subito le potenzialità. Per lui, confrontarsi e connettersi con altri atleti è essenziale per crescere. “Un network dinamico e innovativo che offre le giuste opportunità per migliorarsi ogni giorno”

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26/03/2025 – Sofia Gusella

Cuore, guantoni ed un legame speciale

Sofia con il padre Francesco

Disciplina: Pugilato
Categoria: Amatori
Società: UPA Pittori Ancona

Il Pugilato ? Un’idea di Famiglia

Quando tuo padre torna a casa dopo l’allenamento con un sorriso stampato in faccia e la soddisfazione negli occhi, un dubbio ti viene: ma che avrà mai di così speciale questa Boxe?

È così che Sofia Gusella, classe 2000, mette piede in palestra per la prima volta nell’estate del 2023. Un test, giusto per capire. Ma si sa, certi amori non nascono piano: dal primo istante, guantoni ai pugni e sguardo fisso sul sacco, la boxe le entra dentro.

Da sola in mezzo agli uomini ? Nessun problema

Fin dal primo allenamento, Sofia si trova in un contesto in cui il pugilato è ancora uno sport a prevalenza maschile. È l’unica ragazza nel gruppo. E allora? Nessuna esitazione, nessuna paura. Dopo un attimo di adattamento, si sente subito al posto giusto. Il ring non fa distinzioni: parla solo la voglia di imparare, migliorare, sudare.

Gli impegni accademici la tengono lontana dalla palestra per un po’, ma appena può, torna. Fino a quando la boxe diventa routine, energia pura, adrenalina che scorre. Finita una sessione, si sente più forte, più leggera, più viva. Tornano le sensazioni che le regalava la sua prima passione durante l’adolescenza: La Scherma.

Guantoni, sudore ed un divertimento condiviso

Sofia non è sola in questo viaggio. : i coach la guidano, la correggono, la spronano. E poi c’è lui, il motore di tutto: suo padre. Allenarsi insieme significa condividere fatica, sfide, emozioni. Un’occhiata basta per capirsi.

Non solo Campioni, ma storie da raccontare

Non servono solo cinture, medaglie o titoli per essere protagonisti della Boxe. Ogni pugile, dal professionista al praticante amatoriale, porta sul ring una storia fatta di passione, impegno e voglia di crescere.

Lo Sparring della settimana è qui per questo: per dare spazio a chi vuole mettersi in gioco, a chi cerca stimoli, a chi sa che la boxe è più di un semplice sport.

💬 Anche tu hai una storia di pugilato da raccontare?

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19/03/2025 – Ludovico Zagaglia

Determinazione e talento sulla strada del successo

Disciplina: Pugilato
Categoria: 80 kg
Società: Accademia Pugilistica 1923 – San Benedetto del Tronto

Primi passi, un debutto Folgorante

Nato il 19 febbraio 2007, Ludovico Zagaglia si avvicina alla boxe a 15 anni, girando diverse palestre prima di trovare la sua dimensione all’Accademia Pugilistica 1923 di San Benedetto del Tronto, sotto la guida del Tecnico Alfredo Di Gennaro

Il 23 ottobre 2023 debutta nel pugilato agonistico e lascia subito il segno: tre vittorie consecutive, tutte prima del limite, nella categoria Junior 80 kg. Il suo talento si conferma il 4 ottobre 2024, quando, nel sottoclou del titolo WBC del Mediterraneo di Mattia Occhinero, conquista il titolo di Campione Regionale Youth 80 kg.

Crescita, impegno e mentalità vincente

Ludovico partecipa per la prima volta ai Campionati Italiani Youth, arrivando fino ai quarti di finale. Un’esperienza preziosa che arricchisce il suo bagaglio e lo motiva a migliorarsi ancora. Oggi il suo record è di 9 match, con 8 vittorie e una sola sconfitta.

L’umiltà e la dedizione caratterizzano il giovane pugile, che si allena sei giorni su sette, dimostrando grande serietà e voglia di arrivare lontano.

Crescere e confrontarsi: il valore della community

Per Ludovico, crescere significa confrontarsi con i migliori:
“Sparring Arena è un’opportunità per noi pugili. Connettersi con altri atleti aiuta a migliorarsi e ad affrontare sempre nuove sfide.”

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12/03/2025 – Andrea Tulli

Uomo dell’angolo, tra tecnica cuore e protezione

Disciplina: Cutman professionista

Competenza, esperienza e dedizione

Nato a Fermo il 14 settembre 1975, Andrea Tulli si avvicina alle arti marziali in giovane età. Il legame con il pugilato nasce quando il figlio Lorenzo, oggi pugile professionista, scopre la boxe a soli 7 anni. Da quel momento, si appassiona alla vita di palestra, affianca i coach e sviluppa una spiccata attitudine per la gestione dell’angolo e il primo soccorso nei traumi da combattimento.

Dopo aver frequentato oltre dieci anni fa il suo primo corso Cutman con Federico Catizone, ha continuato a formarsi fino al 3° livello, diventando una figura di riferimento nel panorama pugilistico italiano.

Una spalla essenziale per il pugile

Oggi, Andrea è il Cutman di Lorenzo Tulli, Mattia Occhinero, Luca Chiancone e altri atleti di vertice. La sua professionalità e i suoi valori morali lo rendono una risorsa indispensabile per ogni pugile che si affida alle sue mani esperte. Non è solo un esperto del ring, ma un vero punto di riferimento nei momenti più critici, dentro e fuori dal match.

“Il pugile è come una pianta” e “Al pugile dico: non farmi entrare dentro il ring” sono due dei suoi principi guida. Per Andrea, il lavoro del Cutman va oltre la medicazione: è un ruolo silenzioso ma cruciale, fatto di empatia, prontezza e responsabilità.

Nei prossimi mesi sarà impegnato all’angolo in grandi eventi di rilievo nazionale e internazionale.

L’importanza della connessione

Per Andrea, creare una community solida è fondamentale: “Sparring Arena è uno strumento nuovo e ottimo per connettere i pugili, che nel nostro paese hanno bisogno di crescita e supporto.”

💬 Sei un pugile e vuoi migliorarti? Vuoi connetterti con esperti del settore? Commenta, condividi e unisciti alla community di Sparring Arena

05/03/2025 – Leonardo Turchetti

Forza, cuore e fame di vittoria

Disciplina: Pugilato
Categoria: Massimi Leggeri
Società: Team Boxe Ancona – Scuola di Pugilato Spoleto

Potenza e aggressività sul ring

Nato a Roma il 23 giugno 1999, Leonardo Turchetti è un pugile che fa della corta distanza la sua arma vincente. Con un approccio aggressivo e da picchiatore puro, cerca sempre il colpo risolutivo per chiudere il match il prima possibile.

Nonostante un inizio altalenante, la svolta arriva a 19 anni, quando, passato Elite, inanella una striscia di vittorie che gli fa capire di poter ambire al professionismo. Un percorso che ha incontrato ostacoli, ma che Leo ha saputo superare fino a realizzare il suo obiettivo: diventare pugile professionista a 25 anni.

Una carriera costruita con sacrificio

Oggi Leonardo è tesserato con la Team Boxe Ancona, dove lavora con il tecnico Diego Pieroni, ma si allena regolarmente alla Scuola Pugilato Spoleto sotto la guida di Denis Hasan. Con una mentalità da guerriero e una fame di vittoria costante, il suo obiettivo è continuare a crescere e farsi strada tra i professionisti.

Sparring e crescita

Per Leonardo, trovare sparring partner adeguati è una vera sfida: “In categorie di peso elevate, gli avversari sono pochi ed è difficile avere confronti stimolanti. Sparring Arena può essere un punto di riferimento importante per creare una community e aumentare le opportunità di crescita”.

💬 Vuoi metterti alla prova con Leo ? Sei pronto al confronto? Commenta, condividi e connettiti su Sparring Arena!

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26/02/2024 – Elhadji “EL” Ousmane Fall

Talento, potenza e visione

Disciplina: Pugilato
Categoria: 85 kg
Società: UPA Pittori Ancona

Dal Senegal all’Italia,

alla scoperta della boxe

Nato il 3 giugno 2000 a Boune, Senegal, Elhadji “EL” Ousmane Fall ha incontrato il pugilato a 18 anni. Un colpo di fulmine che ha cambiato la sua vita.

Con un fisico imponente – 198 cm di altezza e un allungo eccezionale – EL è un pugile che sa combinare mobilità, tecnica e potenza. Il suo footwork sopraffino gli permette di controllare il ring, mentre i suoi colpi pesanti fanno la differenza nei match più duri.

Un percorso in crescita

EL ha già calcato il palcoscenico dei Campionati Italiani Elite nel 2023 e nel 2024, dimostrando di poter competere ai massimi livelli. Per lui il miglior match è sempre quello che deve ancora disputare. Una mentalità da vero atleta.

L’importanza del confronto

Per EL, il confronto e la crescita sono fondamentali:
“Penso che Sparring Arena possa avere un ottimo impatto sulle attività di pugili e fighter. È un ottimo modo per aiutarci a crescere e confrontarci con altri atleti.”

Un messaggio chiaro, che rispecchia la filosofia di Sparring Arena: creare connessioni, migliorarsi, trovare nuovi stimoli.

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